Passeggeri notturni

Gianrico Carofiglio

Gennaio 2020

- Chesterton diceva che le fiabe non servivano a spiegare ai bambini che i draghi esistono. questo i bambini lo sanno già.
- e a che servono? - mi ha risposto lei.
- le fiabe servono per spiegare ai bambini che i draghi possono essere sconfitti.

Le parole che utilizziamo possono avere un impatto straordinario non solo sulle nostre vite individuali, ma anche su quelle collettive. ale parole creano la realtà, fanno - e disfano - le cose; sono spesso atti di cui bisogna prevedere e fronteggiare le conseguenze, in molti ambiti privati e pubblici.

- Quando qualcuno ti dice sinceramente, onestamente, francamente vuole o non vuole fare o dire qualcosa, be’ allora stai molto attento, perché è un indizio chiarissimo che quel qualcuno non è affatto sincero, onesto o franco o qualsiasi altra cosa abbia dichiarato di essere con un avverbio. Le menzogne peggiori si nascondono dietro gli avverbi. E sai qual è l’avverbio più pericoloso di tutti?
- Quale?
- Assolutamente. È l’avverbio che nasconde le peggiori malefatte.
Ricordatene quando diventerai grande.

Diceva che il segreto del successo è la sincerità. Una volta che sei capace di simularla, ce l’hai fatta.

Keats chiamò «negativa» questa capacità per contrapporla all’atteggiamento positivo di chi affronta i problemi alla ricerca di soluzioni immediate, nel tentativo di piegare la realtà al proprio bisogno di certezze. «Capacità Negativa è cioè quando un uomo è capace di stare nell’incertezza, nel mistero, nel dubbio senza l’impazienza si correre dietro ai fatti e alla ragione … perché incapace di tornare appagato da una mezza conoscenza».
Cercare subito un’interpretazione univoca da cui far discendere una soluzione immediata e rassicurante è, bella maggior parte dei casi, un comportamento automatico e, in definitiva, un modo per sottrarsi al dovere di pensare.
Al contrario, per Keats, accettando l’incertezza, il caso, il disordine, l’errore, il dubbio è possibile osservare più in profondità, cogliere le sfumature e i dettagli, porre nuove domande, anche paradossali e dunque allargare i confini della conoscenza e della consapevolezza.